“Cari amici,
Che portento,
È arrivato già il momento!
Un momento un po’ speciale,
Pare quasi Carnevale,
Pare un po’ l’Epifania.
Il più grato che ci sia:
Pare alfin Rinascimento,
Che ci toglie dal tormento.
Dopo i mesi tristi e tesi
– Eravamo ahimè sospesi –
Sembra ormai tornar la luce,
Che laggiù ciascun seduce.
Laggiù in fondo,
Ci precede, Il lucor che s’intravede.
S’intravede,
Forte e bello,
Più prezioso di un gioiello.
Quella luce,
In lontananza,
Tosto illumina ogni stanza.
A ciascun ridona fede,
Il bel lume che si vede!
Fede, gioia
E assai speranza,
Degno premio alla costanza.
La costanza,
La pazienza,
Per non dir la resilienza.
Mentre intorno,
I giorni amari,
Offuscavan gli scenari.
Una cosa però,
Adesso,
Dire voglio al mio consesso.
Certo, questa pandemia
– La più orrenda che ci sia –
Ha cambiato il mondo intero.
(E lo penso per davvero).
Uno spunto,
Tuttavia,
Voglio offrire in empatia.
Empatia che ci sostiene,
Ci rallegra
E ci contiene.
E cioè che una lezione,
Tosto,
Giunge dall’agone.
L’ amicizia,
Vecchia e nuova,
Ci rafforza ad ogni prova.
Tutti insieme,
In compagnia,
La più grata che ci sia.
Se da un male
Un bene viene,
Per la Vita si mantiene.
E da un tristo avvenimento,
Apprendiamo già
Il Memento.
L’intelletto con l’affetto,
La memoria e l’armonia,
Il progetto e così via.
La presenza e l’assistenza,
La catena di esperienza,
Il sostegno inveterato;
Nulla, mai, è per scontato.
Il rispetto,
Benedetto,
Che non deve far difetto.
Per il mondo,
La natura,
Affinchè sia ciò che dura.
Minerali, Vegetali,
Animali diseguali.
Che dai tempi di Noè,
Fur salvati
Di per sè.
Solo insieme,
In armonia,
Batterem la pandemia.
Solo insieme,
Si potrà,
Dimostrare nobiltà.
Forza, tempra
E molto ardore
Ci soccorono ogni ore.
A noi piace,
Lo so bene,
Libertà che ci appartiene.
Ma la Responsabilità
– Meno comoda in realtà –
Le è gemella in verità.
Tempo, forza ed energia,
Fanno presto
A volar via!
Or che ho detto il mio pensiero,
Vi saluto,
Il cor sincero.
Vi saluto,
Il cuore grato,
E un abbraccio dedicato!”
(Alessandra Necci)